BAGNANDO IL BASCO
Bagnando il basco in una pozza
di sangue
si fece il simbolo di tutti noi parà
il sacrificio dei nostri caduti
fu sempre lotta a viltà e disonor,
il vento di morte, il freddo terror
quando ci sfida è allor che
splende nel cuor
il nostro coraggio, il nostro valor
noi siam parà in lotta per la
civilità.
All’apparire del tuo fiore in volo
il ciel si oscura e si inizia a lottar
siam volontari siam le truppe
scelte
noi siam votati a sapere di morir.
E Allora sappiam che andremo a
morir
tra indifferenza e senza un pianto
per noi
non conosciamo paura o timor
ma morirem con rabbia in cuor
per l’onor.
Il vento di morte, il freddo terror
quando ci splende è allor che
splende nel cuor
il nostro coraggio il nostro valor
noi siam parà in lotta per la
civilità.
CANTO DEL GUERRIERO PARA’
Cantiamo in cor una canzon, del
guerriero parà
lo spirito in fiore ci esorta a lottar.
Per te nostra amata Italia,
vermiglio sangue verserem,
vicino è il momento in cui
barbarie lotterem.
Basco rosso avanguardia di
gloria,
alla morte ridiam così: ah ah ah!
Mostrare vogliamo al mondo
che nelle rovine in piedi sarem!
La morte ormai paur non fa, và a
letto col parà; col sol che splende
nel cuor, l’onor difenderà.
Paraca nostro camerata, nel cielo
sei andato a morir,
sul volto avevi un sorriso, in per
sempre con noi resterai.
Basco rosso avanguardia di
gloria,
alla morte ridiam così: ah ah ah!
Mostrare vogliamo al mondo
che nelle rovine in piedi sarem!
In faccia al mondo noi gridiam:
Onore e Fedeltà.
E siamo fieri di esser qui, puri e
duri a morir.
Siam volontari paracadutisti
veniamo da ogni region,
lottando da Oslo a Corfù,
faremo l’Europa nazion!
COME FOLGORE DAL CIELO
Cuori d’acciaio all’erta
il cielo è una pedana,
tra poco nell’offerta
noi piomberemo giù,
pugnali e bombe a mano,
viatico di morte,
e l’ansia della sorte
non sentiremo più!
Aggancia la fune di vincolo,
spalanca nel vento la botola,
assumi la forma di un angelo
e via pel tuo nuovo destin!
Come folgore dal cielo
canta il motto della gloria.
Come nembo di tempesta
precediamo la vittoria.
Un urlo di sirena: fuori… fuori!
E giù nell’infinito
sul nemico più agguerrito
per distruggere o morir.
Per distruggere o morir.
Passa pei cieli un canto,
è un canto di vittoria,
i figli della gloria
in alto vanno ancor.
E pronti alla battaglia,
col cuore sempre all’erta,
ripeteran l’offerta
con rinnovato ardor!
Aggancia la fune di vincolo,
spalanca nel vento la botola,
assumi la forma di un angelo
e via pel tuo nuovo destin
Come folgore dal cielo
canta il motto della gloria.
Come nembo di tempesta
precediamo la vittoria.
Un urlo di sirena: fuori… fuori!
E giù nell’infinito
sul nemico più agguerrito
per distruggere o morir.
Per distruggere o morir.
L’occhio nemico scruta:
son nuvole che vanno,
ma poi che il vento muta
li vedi già son qui.
E gli angeli di guerra,
pugnale in mezzo ai denti,
in uno contro venti
si battono così!
Sganciato ogni corpo dai vincoli,
racchiusi in un quadrato
fermissimo,
il piombo nemico si sgretola:
nessuno di noi cederà!
Come folgore dal cielo
canta il motto della gloria.
Come nembo di tempesta
precediamo la vittoria.
Un urlo di sirena: fuori… fuori!
E giù nell’infinito
sul nemico più agguerrito
per distruggere o morir.
Per distruggere o morir.
CON LA MORTE A PARO PARO
Quanto più aspra in guerra
infuria la battaglia
quanto più forte crepita
sul fronte la mitraglia;
se segna il passo il fante,
se sostano i carristi,
ci mandano a chiamare: chi?
Noi, paracadutisti!
Siam cento, cento e cento,
tutti forti, arditi e sani,
un po’ pazzi, un po’ poeti,
ma il fior fior degli Italiani.
Veniamo da lontano
per vie arcane e belle
volando nella notte,
ci guidano le stelle.
Nell’alba colorata
di luci lievi e tristi,
scendiamo giù dal cielo: chi?
Noi, paracadutisti!
C’è a chi piace far l’amore,
a chi piace far denaro,
a noi piace far la guerra
con la morte a paro paro.
Giungiamo da lontano
qual folgore dall’alto
spazzando ogni difesa,
nell’ebrezza dell’assalto;
apriam la strada al fante,il valico
ai carristi,
diam ali alla vittoria: chi?
Noi, paracadutisti!
Siam cento, cento e cento,
tutti forti, arditi e sani,
un po’ pazzi, un po’ poeti,
ma il fior fior degli Italiani.
A chi cade combattendo
Dio concede in sorte bella
di volare lieve lieve
tra una nuvola ed una stella.
In quell’angolo di cielo
riservato a tutti noi,
dove vivono in eterno
Santi, Martiri ed Eroi…
Paracadutisti
PARACADUTISTA TU
Siam nuove fiamme di un novello
ardor
temprato è il braccio e più
temprato è il cuor
siam pronti a osar siam pronti a
obbedir
come siam pronti a vincere o a
morir.
Col nostro petto e col nostro
cervel
uniamo insieme la terra con il ciel
bianche farfalle scendono a
ploton
unite tutte al rombo del cannon.
Paracadutista tu
che scendi da lassù
sopra l’inferno
tu conquisti ciò che vuoi
a fianco degli eroi
che sono eterni.
Quando scendi giù dal ciel
avvolto nel tuo vel
la vittoria ti sorride già
ma se ti tronca la mitraglia
dalla battaglia
in ciel ritornerai lassù
ma se ti tronca la mitraglia
dalla battaglia
in ciel ritornerai lassù.
SE TU CREDI NEL DESTIN
Se tu credi nel destin
se tu credi nel doman
il tuo cuor non può esitar
con noi vien a saltar
sulla pista rulla il “G”
alla porta via si và.
Noi marciam che ci importa del
doman la tua vita tu dovrai cercar
perciò non esitare vien con noi
parà.
Per far parte di un élite
per far parte dei miglior
la tua pelle rischierai
sarai fiero di esser qua
l’avventura del tuo vol
la tua sete spegnerà.
Noi marciam che ci importa del
doman la tua vita tu dovrai cercar
perciò non esitare vien con noi
parà.
Per la gente senza nom
per canaglia senza onor
un inferno giungerà
lotteremo noi parà
con la fronte alta nel sol
ci innalziamo vincitor.
SUI MONTI E SUI MAR
Sui monti sui mar
per le strade e nel ciel
lanciamo in alto la sfida ideal.
Lungo sarà il cammino
ma con speranza e con ardor
lanciamo i nostri cuori
nella battaglia ancor.
La pioggia ci bagna
ci arde alto il sol.
D’inverno il gelo
ci morde aspro il cuor.
Ma saldi nel periglio
vitam pro patria exponimus
e la divisa nostra è insegna del
valor.
In aspri cimenti
Le forze noi tempriam.
Fra i rischi mortali
la nostra via seguiam.
In faccia al mondo vile
splende la sfida del valor
avanti o Paraca
avanti, avanti ancor.